Gli amanti della musica, ma soprattutto di questo “piccolo” (si fa per dire) mondo nella galassia musicale, si riuniscono oggi in tutto il mondo per celebrare la 37° Giornata Internazionale del Rock.
Ma perché proprio questo giorno? La ricorrenza cade in corrispondenza del trentasettesimo anniversario del Live Aid (13 luglio 1985), da molti considerato come il più grande evento rock della storia.
Il Live Aid
Frutto della geniale intuizione e dello spirito caritatevole di Bob Geldof, leader dei The Boomtown Rats, e della voce degli Ultravox Midge Ure, il Live Aid venne organizzato al duplice scopo di riunire i più grandi della musica rock in concerto in una sorta di “jukebox globale” e di raccogliere fondi per alleviare la spaventosa carestia che si abbattè sull’Etiopia in quel periodo.
Il progetto riuscì in modo memorabile: sedici ore di musica senza interruzioni tra lo stadio di Wembley a Londra (72.000 posti) e il John F. Kennedy Stadium di Philadelphia (90.000 posti), che sono state seguite da circa due miliardi e mezzo di telespettatori in tutto il mondo (divenendo il più grande collegamento via satellite e la più grande trasmissione televisiva di tutti i tempi) e che hanno permesso di raccogliere oltre 250 milioni di dollari (ben oltre le più rosee aspettative di Bob Geldof).
Gli artisti che si sono esibiti? Il meglio del meglio della scena rock di quegli anni, assieme a nomi di vere e proprie leggende: il pubblico potè assistere, sui prati degli stadi come dalle poltrone delle proprie abitazioni, alle performances di Bob Dylan, Eric Clapton e Paul McCartney, ma anche degli U2, di Elton John, di Carlos Santana e di molti altri grandi nomi, senza dimenticare poi l’esibizione immortale dei Queen.
La rinascita del rock italiano? I Måneskin in concerto
Parlando della potenza della musica rock, Roma e il suo Circo Massimo sono state da poco teatro della tappa del Loud Kids Tour dei Måneskin, il tour internazionale dei beniamini di casa (la storia della band è partita dal quartiere Monteverde) che vanta già oltre sessanta date in Nord America e Europa con 500mila biglietti già venduti.
Uno show coinvolgente che ha visto settantamila persone (tra cui volti noti come Angelina Jolie con la figlia Shiloh, Edoardo Leo, Riccardo Scamarcio, Gabriele Muccino e Anna Foglietta) riunirsi per due ore di rock potente, sfidando le polemiche legate ai rischi per la salute (tra il COVID-19 e i roghi che hanno devastato la Capitale negli ultimi giorni). Un pubblico pronto a urlare con voce unica il grido e l’appello della band romana contro la guerra in corso in Ucraina.