La conclusione di una settimana romana all’insegna dell’alta moda, dopo il grande successo della kermesse AltaRoma e della sfilata di apertura della Generazione Z, avrà luogo nella serata odierna presso la Ex Caserma Guido Reni con la presentazione della collezione OMBRA della stilista Sabrina Persechino.
Il modo diverso di concepire l’Ombra

C’è sempre un fascino indiscreto e una curiosità sottile nel cercare di comprendere la forma di un’ombra e il corpo che l’ha generata.
Sabrina Persechino (a destra, NdR) affronta il tema dell’ombra come conseguenza della luce, ovvero la formazione di una sagoma oscura prodotta da un corpo opaco esposto alla luce. L’ombra, generalmente vissuta come qualcosa di negativo, è interpretata da Sabrina Persechino in chiave ottimistica, a ribadire che anche se ci è sembrato di aver vissuto in una zona buia, siamo in piena luce.
La stilista comunica questa positività con il linguaggio che le è congeniale, quello del bello, declinato nelle forme e nel colore.
Outfit rigorosamente lineari e geometrici, eleganti e al tempo stesso sensuali, in una collezione ricca e completa con gli immancabili capispalla dal taglio essenziale, le iconiche tute, gli abiti da cocktail e da grande soirée, pensati per una donna dinamica e glamour ad ogni ora del giorno.
Si notano e si esaltano così i giochi di luce e ombre, negli outfit arricchiti da lastre traforate che generano quadri di un chiarore aureo, o, al contrario, formano texture scure incise dal chiarore.
L’effetto è quello delle mashrabiyya, le griglie che rappresentano un elemento tipico dell’architettura mediorientale. Il richiamo all’architettura si ritrova anche nelle “vie parallele”, come quelle dei porticati, che sembrano convergere ma anche dirigere gli eleganti abiti neri, le sete laserate e le organze a celare la nudità del corpo che resta velato, meglio dire “in ombra”, lasciando spazio a un’indiscreta immaginazione. Sabrina Persechino proietta la luce attraverso lame laserate di metalli e gioca con la prospettiva originando profili e generando ancora una volta geometrie.
Il dualismo tra luci e ombre influenza anche i colori: i rossi magenta che virano verso il viola e l’indaco, con i chiari scuri sul magenta che trasformano allo stesso tempo i velluti, facendoli sfumare gradualmente: è come se una nuvola mossa dal vento ombreggiasse il tessuto alterandone il colore.
La palette dei colori vira dal bianco al nero, passando per l’indaco e per il plum.
Le geometrie dell’oro, inoltre, rappresentano il fil rouge della collezione, una collezione dalle linee definite, che vedrà le modelle sfilare questa sera alla ex Caserma Guido Reni di Roma in Via Guido Reni,7 (ore 21:30) con l’accompagnamento della musica composta da Pietro Nicosia, in un live d’eccezione con percussioni e contrabbasso. Perché si sa, anche il suono è un’ombra sorda.
Le donne della Persechino, così definite e eleganti e sempre incisive nell’aspetto, proiettano la propria ombra, lasciano l’impronta della presenza e determinano la traiettoria.
"Non si diventa illuminati immaginando figure di luce, ma divenendo coscienti del buio"
Carl Gustav Jung (1875-1961)