Cinema

Black Adam – Un fulmine di speranza per l’universo DC?

Prime settimane nelle sale italiane per Black Adam, il nuovo film a tema supereroistico prodotto dalla Warner Bros. che  rappresenta un nuovo capitolo all’interno dell’ampio universo cinematografico della DC Comics a un anno di distanza dall’uscita di The Suicide Squad (2021).
La pellicola, che vede il popolare attore e ex lottatore di wrestling statunitense Dwayne “The Rock”  Johnson nelle vesti di uno dei personaggi più potenti e complessi dell’intero panorama DC Comics, ha visto l’opinione pubblica dividersi nettamente sul giudizio fin dalle sue prime proiezioni a livello internazionale: da una parte i dubbi e le polemiche mosse dalla critica cinematografica, dall’altra la calorosa accoglienza riservatale da parte degli spettatori e degli innumerevoli ammiratori dell’ex stella del wrestling “a stelle e strisce”.

In un contesto in cui l’universo cinematografico DC si trova a attraversare una fase alquanto complicata per via dei numerosi flop per critica e botteghini, ci si è voluti spingere a valutare l’effettiva qualità del lungometraggio e la sua rilevanza all’interno del mondo dei fumetti legati alla casa editrice. Resta soltanto da capire una cosa: possiamo parlare di un successo o dell’ennesima delusione targata DC Comics?


La rinascita della DC parte da “Black Adam” ?

Per cercare di avere un’idea più chiara sul travagliato percorso dietro alla realizzazione di questo film all’interno dell’universo cinematografico della DC Comics, serve fare un passo indietro e tornare al lontano 2007, ovvero nelle fasi antecedenti l’inizio della rinnovata rivalità storica tra la Marvel e la DC Comics culminata con la nuova invasione di film sui supereroi nel panorama cinematografico mondiale (da Iron Man [2008] al “kolossal” The Avengers del 2012).

È stato infatti l’incredibile successo ottenuto da queste pellicole che ha portato la Warner Bros. alla decisione di seguire le orme dei Marvel Studios con la creazione e lo sviluppo di un proprio universo condiviso (il c.d. DC Extended Universe) legato ai personaggi di casa DC Comics.
Un progetto partito ufficialmente nel 2013 con L’Uomo d’Acciaio, film diretto dal rinomato regista Zack Snyder (300, Watchmen, Sucker Punch) con Henry Cavill nei panni di Superman. Fu sempre a Snyder che venne poi affidata la regia di Batman vs Superman: Dawn of Justice (2016), pellicola crossover che portava sullo schermo il leggendario scontro tra l’Uomo d’Acciaio e il Pipistrello di Gotham, allora interpretato da Ben Affleck.
Una pellicola quest’ultima che però deluse clamorosamente le pesanti aspettative riposte dallo studio, rivelandosi il principio di una lunga serie di fallimenti che raggiunse il punto più profondo con l’uscita di Justice League (2017), pellicola al tempo attesissima in quanto possibile risposta del binomio Warner Bros./DC Comics allo strapotere dei The Avengers di casa Marvel, ma che si tramutò in un autentico disastro dettato soprattutto dalle scellerate scelte della casa produttrice in seguito all’abbandono della regia da parte di Snyder. La scelta di affidare l’incarico al regista Joss Whedon e di stravolgere profondamente il montaggio originale fu priva di qualsiasi scelta logica, e l’insensatezza di questa scelta venne recepita in modo veemente dal pubblico, riunitosi in modo compatto in una vera e propria campagna di protesta e boicottaggio al fine di spingere l’azienda al rilascio – avvenuto soltanto nel 2021 – della fantomatica “Snyder Cut”.

Pochissimi i film che negli anni hanno ottenuto giudizi nel complesso positivi tra i quali vanno menzionati Wonder Woman (2017) Aquaman (2018) e Shazam! (2019), numerosi i lavori fallimentari tra piccolo e grande schermo. Per questo motivo la Warner Bros. ha optato per un radicale cambiamento nella pianificazione andando a diversificare i progetti in fase di sviluppo: se da una parte avrebbe proseguito la narrazione di alcuni degli eroi di punta, dall’altra si sarebbe impegnata nella realizzazione di progetti con una maggior libertà creativa per i registi coinvolti.
Il risultato di questo cambio in corso d’opera? Il clamoroso successo di Todd Philips e del suo Joker (2019), vincitore del Leone d’Oro alla Mostra di Venezia, di due Golden Globes e di due Premi Oscar nel 2020 (magistrale Joaquin Phoenix e superba Hildur Guðnadóttir), nonchè campione indiscusso d’incassi al botteghino con la cifra record – nella storia del cinema – di oltre un miliardo di dollari guadagnati.

In aggiunta, nel 2021 la Warner Bros. ha colto l’occasione per prendere la mente dietro a uno dei più brillanti successi nell’Universo Cinematografico Marvel, coinvolgendo il regista della saga dedicata ai Guardiani della Galassia James Gunn nel rilancio vincente del soggetto della Suicide Squad dopo il fiasco di David Ayer nel 2016, dedicando in seguito un’intera serie televisiva a uno dei protagonisti più amati della pellicola, il Peacemaker interpretato da John Cena.

Da ultimo, l’ulteriore exploit della DC Comics con il rilancio dello scorso anno della saga di Batman grazie al film diretto da Matt Reeves, in grado di conquistare pubblico e critica con la sua rilettura profondamente noir e autoriale del Cavaliere Oscuro interpretato da Robert Pattinson.

Visto l’enorme lasso di tempo trascorso dagli albori del DCEU, viene quasi spontanea la domanda circa il destino a cui la pellicola con The Rock sia andata incontro, “vittima” quest’ultima di un interminabile processo di produzione partito appunto nel 2007, quando circolarono le prime indiscrezioni sulla possibilità di vedere Dwayne Johnson nel ruolo della storica nemesi dell’eroe Shazam. I
 ritardi quasi “elefantiaci” sono stati dovuti ai forti contrasti avvenuti negli anni tra l’attore e la Warner Bros. riguardo le finalità della pellicola, ma che dopo molti anni sono stati finalmente sanati dallo stesso Johnson tramite la propria influente popolarità a cui si è unito in seguito il determinato sostegno dei nuovi dirigenti della nuova Warner Bros. (nel frattempo fusasi con il colosso Discovery).

A seguito della visione, ritengo fermamente che Black Adam potrebbe davvero rappresentare un nuovo inizio per l’intero universo cinematografico DC Comics.


La trama

Black Adam, di Jaume Collet-Serra (USA,2022)
Fonte immagine: Warner Bros. Pictures / Facebook

Dopo essere stato imprigionato per migliaia di anni, il potente Teth-Adam (Dwayne Johnson) viene liberato dalla sua tomba terrena, trovandosi alle prese con un mondo completamente diverso da come lo ricordava.
Dotato degli straordinari poteri delle divinità dell’antico Egitto, decide con riluttanza di aiutare l’archeologa Adrianna Tomaz (Sarah Shanhi) nella liberazione della città di Khandaq dall’ingiusta occupazione di un gruppo paramilitare, con l’aiuto della famiglia di Adrianna composta dal fratello Karim (Mohammed Amer) e dal figlio Amon (Jalon Christian)

La sua sete di vendetta lo porta però a un conflitto con la Justice Society, una squadra di supereroi capitanata dall’alato guerriero Hawkman (Aldis Hodge) e di cui fanno parte altri eroi tra cui il gigante Atom Smasher (Noah Centineo), la leggiadra Cyclone (Quintessa Swindell) e Dottor Fate, interpretato da Pierce Brosnan.
Ma quando dalle profondità della Terra emerge una minaccia ancor più temibile e pericolosa con il solo desidero del totale annientamento dell’umanità, Black Adam dovrà confrontarsi con i demoni del suo passato trovandosi di fronte a una fatidica scelta: essere il distruttore oppure il salvatore della Terra?


Tanto intrattenimento…nonostante i difetti

Black Adam mette in scena una storia fin troppo semplice e banale la cui prevedibilità appare evidente allo spettatore sin dai primi minuti. Eppure la pellicola firmata da Jaume Collet-Serra offre un’ampia dose di intrattenimento nella sua durata complessiva, complice anche una bilanciata alternanza tra sequenze drammatiche ricche di pathos e momenti in cui domina uno spiccato senso dell’umorismo.

Ma l’elemento vincente del film è però rappresentato dalla fenomenale interpretazione dello stesso Dwayne Johnson che, a mio parere, regala una delle migliori performance della sua carriera: il personaggio che interpreta infatti è una figura molto complessa che segue una logica differente da quella del comune supereroe, preferendo agire lungo il sottile confine che separa il bene dal male.
Lodevole la scelta di non alleggerire in modo drastico i toni che contraddistinguono Black Adam nei fumetti cartacei, una scelta che si pone in maniera diametralmente opposta a quella portata avanti dalla Sony Pictures per i film dello c.d “Spider-Verso”, dove si è mirato a rendere maggiormente accessibili al pubblico alcuni tra i più formidabili nemici dell’Uomo Ragno, a discapito di una rappresentazione meno fedele delle sfaccettature nelle personalità degli antagonisti.

Sono rimasto invece sorpreso dalla convincente caratterizzazione dei vari membri della Justice Society, tra i quali spicca nettamente il carismatico Hawkman, un eroe devoto alla giustizia e dall’incrollabile altruismo verso il prossimo. Molto interessanti anche gli archi narrativi di Atom Smasher e Cyclone, ma il vero elogio va soprattutto al Dottor Fate di Pierce Brosnan che si è rivelato uno dei migliori personaggi dell’intera pellicola grazie alla “magica” interpretazione dell’attore.
Date le premesse, rimarrei sinceramente perplesso di un mancato progetto di sviluppo narrativo completamente dedicato a questi personaggi, visto anche l’ottimo riscontro ottenuto per il pubblico.

Nella pellicola però non mancano alcune note in negativo: se da un lato ho apprezzato i personaggi di Adrianna e Karim, dall’altro invece ho nutrito un forte senso di noia e imbarazzo nei confronti di Amon e del decisamente dimenticabile villain della pellicola Sabbac (Marwan Kenzari), quest’ultimo caratterizzato da uno sviluppo narrativo mai capace di prendere il largo nel corso del film, con atteggiamenti prevedibili e un’interpretazione ben al di sotto della media.

Sul fronte dell’azione Black Adam risulta pienamente soddisfacente grazie al contributo del comparto visivo che ha esaltato la spettacolarità delle sequenze più adrenaliniche del film, arrivando purtroppo anche a risultare eccessiva in alcuni tratti: l’unica nota dolente è infatti da attribuirsi all’abuso dello slow-motion nelle riprese, un elemento divenuto ridondante nelle produzioni targate DC Comics che quindi mostra anche una sorta di reiterazione nell’errore da parte della casa produttrice.

Altro punto a favore della pellicola è la severa critica che viene rivolta al colonialismo – una tematica molto attuale se pensiamo alle recenti crisi di natura geopolitica – che vede anche delle ben poco celate accuse circa il ruolo della politica estera statunitense nelle vicende dell’area mediorientale.

“Applausi” infine per la clamorosa comparsa all’interno della scena dopo i titoli di coda, anche se il contenuto è stato purtroppo svelato dallo stesso “The Rock” per promuovere l’uscita della pellicola nelle sale ma la questione non diventa un dramma…


Le mie considerazioni finali

…nel momento in cui rivolgo un consiglio spassionato per tutti i lettori e prossimi spettatori del film: rimanete in sala fino alla fine dei titoli di coda e l’emozionante sequenza che viene mostrata potrebbe infondere in voi un piccolo barlume di…speranza!

In conclusione, Black Adam può definirsi un film che presenta numerose problematiche con la conseguente tendenza a seguire alcuni dei più noti cliché legati al genere supereroistico.
Eppure, nonostante
i numerosi difetti elencati, la pellicola riesce comunque a centrare in qualche modo l’obiettivo di intrattenere lo spettatore per tutte e due le ore di durata grazie al pregevole lavoro portato avanti dal cast di attori coinvolti nel film e un comparto tecnico abbastanza buono.


Cinque motivi per considerarlo…Sufficiente

La trama è semplice e prevedibile, ma efficace

Black Adam è un ottimo protagonista, merito della performance di The Rock

I membri della Justice Society sono ben caratterizzati

Nonostante l’eccessivo e problematico abuso dello slow-motion , le scene d’azione e gli effetti visivi sono esplosivi

La scena dopo i titoli di coda potrebbe avere un impatto esplosivo sul futuro dell’universo DC

Informazioni sull'autore

Nato a Roma nel 2005, è uno studente che frequenta il liceo classico tradizionale.
Noto tra gli amici semplicemente come “Ruggo”, all’età di sedici anni viene attirato dalla realtà del giornalismo e inizia a pubblicare articoli che interessano il settore dell’intrattenimento.

La sua passione per la recitazione e il doppiaggio lo spinge a iscriversi per un provino all’Accademia del Doppiaggio, dove viene selezionato tra i candidati più idonei alla partecipazione di un corso pluriennale.
Il suo sogno nel cassetto? Diventare un doppiatore professionista.

Avido lettore dei fumetti della Marvel e accanito divoratore di serie televisive, nutre un grande amore per il cinema e verso la Settima Arte non esistono confini di alcun tipo: si va dal cinema d’autore e quello indipendente fino ai prodotti più mainstream.

Tra le altre sue passioni, inoltre, adora i videogiochi e il potersi cimentare nei giochi da tavolo e in quelli di ruolo, oltre all’astronomia e – da ultima – la passione per la buona tavola.
Quest’ultima è stata alimentata nel corso degli anni grazie all’approccio alle culture culinarie di diversi paesi (dalla Spagna alla Grecia, passando per la cucina asiatica e quella dell’America Latina, senza dimenticare le prelibatezze regionali del nostro Paese).

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