“THE QUIET DIRECTOR” – Un coinvolgente dialogo con il regista di “An Cailin Ciuin/The Quiet Girl”
Un evento di questa portata all’interno del ricco programma di questa edizione non poteva non essere arricchito da una grande opportunità per il pubblico romano e amante dell’IRISH FILM FESTA.
In questo senso, l’incontro che la Direttrice Artistica Susanna Pellis è riuscita a organizzare con il regista irlandese Colm Bairéad (già noto agli appassionati di questa rassegna cinematografica per il documentario Murdair Mhám Trasna / The Mám Trasna Murders presentato in occasione dell’IRISH FILM FESTA 12) è riuscito ad elevare qualitativamente la giornata per i numerosi spettatori giunti alla Casa del Cinema in Villa Borghese.
Nell’aprire il dibattito con il pubblico, la Pellis ha ribadito come, dopo aver visto il film in Irlanda, ne sia rimasta del tutto conquistata e che, per molto tempo, ha cercato di poterlo inserire all’interno del programma della FESTA a fronte però di una strategia di distribuzione e marketing molto pianificata da parte dello stesso regista (una pianificazione assolutamente vincente, va detto).
Una soluzione “intermedia” è stata trovata con la premiere nazionale del film tenutasi al Nuovo Sacher di Roma lo scorso 12 febbraio, un evento che ha visto una grande affluenza di pubblico ma cui il regista non aveva potuto prendere parte perché in procinto di recarsi a Los Angeles per gli ultimi preparativi prima della novantacinquesima edizione degli Academy Awards, dove il film era stato selezionato per far parte della sfida nella categoria “Miglior Film Internazionale”.
Il dialogo e il dibattito a cui il pubblico presente in sala ha potuto assistere per quasi un’ora ha permesso agli spettatori di poter conoscere un lato personale del regista (QUI un breve estratto), ma anche alcune curiosità e le ragioni che lo hanno portato alla realizzazione di questo film che si sta rivelando un enorme successo non soltanto in termini qualitativi ma anche quantitativi (oltre cinque milioni e mezzo di dollari di incassi nei botteghini a livello globale) e a livello di riconoscimenti internazionali: “An Cailin Ciuin/The Quiet Girl” ha infatti trionfato negli ultimi IFTA Awards (gli Oscar irlandesi), con sette riconoscimenti ottenuti (tra cui quello per il miglior film) e ha ottenuto un Orso d’Argento (sezione Generation Kplus) alla Berlinale 2022.
Un film “da premio Oscar” – Il film di Colm Bairéad conquista (ancora una volta) il pubblico di Roma
Dopo il ricco dibattito, si passa alla tanto attesa visione del film che ha saputo farsi attendere per poter ottenere una sentita ovazione finale al termine della proiezione.
Questa affermazione viene riportata per una ragione ben precisa: se infatti fino ad ora abbiamo avuto modo di seguire delle pellicole che, in alcuni casi, ci hanno lasciati con qualche perplessità proprio a causa di un eccessivo utilizzo dei silenzi narrativi (come avvenuto in occasione della prima giornata di questa FESTA), nel caso della pellicola di Colm Bairéad si ottiene un esito decisamente differente.
Questo potente mezzo di comunicazione (non vi è paradosso nel dirlo) non solo non risulta di alcuno ingombro nel corso della visione del film e dello sviluppo del racconto cinematografico, ma viene bensì bilanciato e al contempo esaltato in una armonia d’insieme grazie alle scelte del regista e della sua troupe.
Riadattamento personale del regista della novella Foster scritta da Claire Keegan, il film è ambientato nella Waterford rurale degli anni ‘80 e si sofferma sulla storia della piccola Càit (una sorprendente Catherine Clinch), una bambina figlia di una numerosa famiglia contadina dal carattere introverso e poco tendente alla loquacità.
Nel corso delle prime sequenze cominciamo a conoscere alcuni dettagli tanto della personalità della giovane protagonista quanto della sua famiglia: il suo carattere le causa non pochi problemi a scuola ma anche all’interno della sua stessa famiglia dove il padre (interpretato da Michael Patric) mal sopporta la figlia e la famiglia (al punto da non parlare mai in gaelico con loro, ma in inglese).
Le circostanze portano la madre Maire (Kate Nic Chonaonaigh), prossima a far nascere un altro figlio, ad affidare temporaneamente la bambina alla sorella e a suo marito.
La bambina si ritrova così a trasferirsi a casa degli zii per per l’estate e questo evento la cambia nel profondo: nonostante i primissimi tempi di adattamento all’interno di una nuova casa con degli “estranei”, la bambina “riprende vita” assieme a loro, rinvigorita dall’amore e dall’affetto che la zia Eibhlihn (Carrie Crowley) e lo zio Sean (Andrew Bennett) le rivolgono nel corso della storia.
Càit trascorre i mesi con la “famiglia adottiva” contribuendo anche ad aiutarli nelle attività della loro piccola fattoria, vivendo felice nella semplicità, quando un inconfessabile segreto scoperto per caso dalla bambina rischia di mettere a repentaglio tutto quello che si stava costruendo.
Sarà soltanto la forza dell’amore ricevuto a portare la giovane protagonista a un commovente finale aperto (lo dico “per esperienza personale”).