Arte, Cultura

“L’Italia è un desiderio” – L’incontro tra territorio e progresso alle Scuderie del Quirinale

Una nuova mostra arricchisce la programmazione di quest’anno delle Scuderie del Quirinale: da qualche mese ha aperto ufficialmente i battenti la nuova esposizione “L’Italia è un desiderio – Fotografie, Paesaggi e Visioni 1842-2022″, una pregiata selezione fotografica organizzata in collaborazione con l’A.L.E.S. – Arte Lavoro e Servizi S.p.A., la Fondazione Alinari per la Fotografia e il Museo di Fotografia Contemporanea (MUFOCO).
La mostra, che prende il via a pochi mesi di distanza dalla conclusione della precedente “Arte Liberata 1937-1947 – Capolavori salvati dalla guerra”, sarà aperta fino al prossimo 3 settembre e consentirà al pubblico di ammirare un’ampia selezione di immagini che ripercorrono l’evoluzione dei territori nel nostro Paese dalla metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri.


I dettagli della mostra

Raccolta di immagini “A perdita d’occhio”

Al pari di altre forme d’arte (la pittura e la scultura tra tutte), la fotografia è un mezzo di comunicazione con il quale gli artisti possono esprimere il proprio talento, nonché un giudizio personale in merito alle condizioni della società in cui operano, raggiungendo una sconfinata platea di persone.

È con questa convinzione che le Scuderie del Quirinale hanno voluto organizzare una mostra incentrata su un tema e un soggetto rappresentativo alquanto inusuale: il paesaggio.
L’esposizione L’Italia è un desiderio si pone come obiettivo quello di catapultare i visitatori all’interno di un percorso cronologico nel quale poter osservare i numerosi scatti fotografici che hanno immortalato le diverse tipologie di territori, sia d’origine naturale che artificiale. Un viaggio, quello di questa mostra, in grado di stimolare l’interesse del pubblico attorno alla comprensione di quei cambiamenti che, nel corso del tempo, hanno influenzato la nostra Penisola sul piano fisico e antropologico.

Strutturata e organizzata all’interno di due grandi sale, la mostra espone le immagini appartenenti agli Archivi Alinari (nella prima sala) oltre ai lavori provenienti dalle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea – MUFOCO, con un allestimento di oltre seicento opere tra le quali figurano anche lavori di grande valore come le vedute panoramiche firmate dagli stessi fratelli Alinari, i ritratti delle fabbriche milanesi ad opera di Gabriele Basilico e le c.d. inquadrature naturali” di Luigi Ghirri, fino ai primi negativi retroilluminati.

Nell’immergersi in quest’esperienza, lo spettatore avrà così modo di elaborare una propria definizione di paesaggio, da sempre inteso come una dimensione concreta e inanimata, ma che in realtà nasconde una moltitudine di significati. Perché come descrive in modo pregnante la frase che accompagna lo spettatore nel corso della visione di L’Italia è un desiderio:

Non c’è mai un paesaggio che non contenga in  una quantità di altri paesaggi.
L’insieme di ciò che noi abbiamo percepito come tale è soltanto un riflesso di qualcosa che è in noi.
Siamo noi che creiamo il paesaggio.” (Andrea Zanzotto – Luoghi e Paesaggi)
Una serie di rullini in negativo retroilluminati

Informazioni sull'autore

Nato a Roma nel 2005, è uno studente che frequenta il liceo classico tradizionale.
Noto tra gli amici semplicemente come “Ruggo”, all’età di sedici anni viene attirato dalla realtà del giornalismo e inizia a pubblicare articoli che interessano il settore dell’intrattenimento.

La sua passione per la recitazione e il doppiaggio lo spinge a iscriversi per un provino all’Accademia del Doppiaggio, dove viene selezionato tra i candidati più idonei alla partecipazione di un corso pluriennale.
Il suo sogno nel cassetto? Diventare un doppiatore professionista.

Avido lettore dei fumetti della Marvel e accanito divoratore di serie televisive, nutre un grande amore per il cinema e verso la Settima Arte non esistono confini di alcun tipo: si va dal cinema d’autore e quello indipendente fino ai prodotti più mainstream.

Tra le altre sue passioni, inoltre, adora i videogiochi e il potersi cimentare nei giochi da tavolo e in quelli di ruolo, oltre all’astronomia e – da ultima – la passione per la buona tavola.
Quest’ultima è stata alimentata nel corso degli anni grazie all’approccio alle culture culinarie di diversi paesi (dalla Spagna alla Grecia, passando per la cucina asiatica e quella dell’America Latina, senza dimenticare le prelibatezze regionali del nostro Paese).

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