Il Laboratorio Progetto Roma del Dipartimento PDTA organizza, dal 18 al 20 ottobre prossimo, un convegno internazionale dal titolo “Patrimonio culturale e rigenerazione urbana. Luoghi materiali e immateriali fra storia progetto e racconto”, che rappresenta una nuova occasione per un confronto a tutto campo e interscalare – dal contesto internazionale a quello nazionale e romano – e si inserisce nel dibattito sulla questione del governo della città contemporanea attraverso la messa in campo di una strategia pubblica e integrata, finalizzata alla rigenerazione urbana e al riequilibrio territoriale.
L’evento si svolgerà in tre giornate: il 18 ottobre presso il Nuovo Teatro Ateneo (Piazzale Aldo Moro 5) mentre nelle giornate del 19 e 20 ottobre presso il Dipartimento PDTA Sapienza (Via Flaminia 72).
L’iniziativa si contestualizza nell’ambito delle attività che il Dipartimento ha messo in campo in occasione della partecipazione alle proposte di costruzione di partenariato esteso dell’Ateneo Sapienza, Università di Roma, per l’Ambito n. 5 del PNRR “Cultura umanistica e patrimonio culturale come laboratori di innovazione e creatività”, e in particolare, trae le mosse da una call for paper “Patrimonio culturale e welfare urbano. Pnrr, strategie, piani e progetti per la rigenerazione della città contemporanea”, lanciata nel marzo del 2022, che ha costituito una prima attualizzazione di una vasta rete internazionale di sedi universitarie sui temi della rigenerazione urbana e del patrimonio culturale.
In questo contesto, le Conferenze e l’insieme delle attività previste pongono il focus sulla necessità di rispondere all’emergere di una nuova questione urbana, che sottende condizioni generalizzate di marginalità, e che richiede una strategia unitaria di governo pubblico per la rigenerazione ambientale, la rivitalizzazione sociale, la valorizzazione culturale e economica della città contemporanea.
Una strategia che coniughi i caratteri propri di una dimensione urbanistica, con quelli di inclusione sociale e di sviluppo economico locale, assumendo la città pubblica come riferimento fisico strutturale del nuovo welfare, rete di reti materiali e immateriali, interattive e integrate e mezzo per la ricomposizione del legame tra continuità fisica e integrazione sociale, tra specificità formale e identità culturale, tra rappresentazione e autorappresentazione delle comunità; motore di sviluppo sostenibile e di riconnessione ecologica.
Il patrimonio culturale rappresenta oggi una leva strategica per la rigenerazione di parti della città marginalizzate dal punto di vista strutturale e socioeconomico, nonché una risorsa per stimolare sviluppo, innovazione e attivazione di nuove economie mirate alla cultura, al turismo e alla sostenibilità ambientale, al fine di contribuire al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Nello specifico, il cultural heritage è al centro dell’agenda di tutti i Paesi membri dell’Unione Europea, attraverso politiche che coniugano le azioni di tutela e di valorizzazione dei beni materiali e immateriali con quelle per l’istruzione, l’ambiente, il cambiamento climatico, le politiche regionali e digitali, anche attraverso programmi di finanziamento (Horizon Europe, fondi strutturali).
Il convegno internazionale “Patrimonio culturale e rigenerazione urbana” del 18, 19 e 20 ottobre 2022 propone una riflessione culturale sulla convergenza intersettoriale e interistituzionale delle politiche che attengono al governo del territorio, da quelle urbanistiche a quelle del patrimonio culturale, edilizio e sociale, dando priorità alla valorizzazione e alla messa in rete dei beni comuni identitari, sui quali rifondare la struttura della città pubblica, la qualità dell’ambiente urbano e il senso stesso dell’uso collettivo degli spazi.
Tale questione da anni riveste un ruolo rilevante nelle attività di ricerca e di sperimentazione, di disseminazione e di formazione del Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura della Sapienza Università di Roma, quale interprete attivo e propulsivo delle istanze sociali, culturali, economiche e politiche che scaturiscono dal territorio, nonché interlocutore e polo attrattore rispetto alle nuove istanze sollecitate negli ultimi decenni anche dalla nuova questione urbana.
Al tempo stesso, il convegno risponde in modo attivo e partecipativo al quadro programmatico del PNRR sulla missione 1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo e missione 4. Istruzione e Ricerca sul ruolo di partenariati estesi altamente qualificati (università, enti pubblici di ricerca, altri soggetti pubblici e privati), rispetto ai temi strategici tra cui quello sulla “Cultura umanistica e patrimonio culturale come laboratori di innovazione e creatività”.
La ricchezza e la polisemia del patrimonio culturale, proposte nel convegno, si esprimono nei materiali delle Mostre e delle Installazioni, come anche nella pluralità dei contributi dei relatori e dei partecipanti, vera articolazione di saperi differenti che, nell’ambito dello scenario culturale, politico, economico, sociale e antropologico contemporaneo, possono svolgere un ruolo efficace e fortemente attrattivo.