Cinema, Intrattenimento

“Dungeons & Dragons – L’Onore dei Ladri” riporta brillantemente il gioco di ruolo al cinema

Dopo più di vent’anni dall’uscita del primo tentativo di portare il gioco di ruolo di Dungeons & Dragons sul grande schermo (con risultati alquanto mediocri), la regia di Jonathan Goldstein e John Francis Daley ridona finalmente lustro al genere fantasy con il loro Dungeons & Dragons – L’Onore dei Ladri.

Esploso a livello mondiale agli inizi del nuovo millennio con la celebre saga de “Il Signore Degli Anelli” e oramai rinnovato dall’impatto esplosivo di serie televisive quali Game of Thrones o lo stesso Stranger Things (dove di gioco di ruolo si parla…e anche molto), il progetto fantasy di questa pellicola si propone di mostrare ai “neofiti” (come ai giocatori più “esperti”) il mondo del gioco di ruolo più famoso di sempre creato da Gary Gygax (in basso, NdR): Dungeons & Dragons.

Gary Gygax, autore con Dave Arneson, del gioco di ruolo Dungeons and Dragons alla convention di giochi ModCon, settembre 1999. Indossa la maglietta pubblicitaria per la nuova edizione di D&D in uscita l’anno successivo
Fonte immagine: Moroboshi (opera propria) / Wikimedia Commons (licenza d’uso CC BY-SA 3.0)

La trama

“Dungeons & Dragons – L’Onore dei Ladri”, di Jonathan Goldstein e John Francis Daley (USA, 2023)
Fonte: Dungeons & Dragons – Film / Facebook

Il bardo e ladro Edgin Darvis (interpretato da Chris Pine) e la guerriera barbara Holga Kilgore (Michelle Rodriguez) organizzano una fuga dal carcere in cui si trovano da ormai due anni, dopo un colpo andato male, per tornare dalle proprie famiglie.

Vecchie e nuove amicizie, come quelle che i due personaggi stringeranno con lo stregone Simon Aumar (Justice Smith), la druida Doric (Sophia Lillis) e – seppur brevemente – con il nobile paladino di Thay Xenk Yendar (Regé-Jean Page) li porteranno ad affrontare il loro passato sullo sfondo dell’oscurità che si nasconde dietro all’apparente benessere della vasta città di Neverwinter, “il gioiello del Nord”.

È proprio nell’imponente cittadella della Costa della Spada, infatti, che gli avventurieri si ritroveranno a dover affrontare imponenti nemici, e gli intrighi di potere che governano la città.


I punti di forza del film

La regia e la sceneggiatura firmate dal duo Goldstein/Daley creano una commistione di elementi tipici del mondo del gioco di ruolo, riuscendo ad emozionare dall’inizio alla fine grazie alle interpretazioni di grandi attori come i già citati Chris Pine e Michelle Rodriguez, ma anche Hugh Grant e lo stesso Bradley Cooper che, con un cameo sorprendente, non può che strapparci un sorriso.
Ricordando ai più giovani che si tratta comunque di un gioco e agli adulti che il mondo fantasy lega amicizia e divertimento, il film presenta il mondo di D&D senza mai forzare la mano, arrivando a motivare anche le regole più “strane” come avviene nella storia con lo stregone Simon, compare delle avventure di Edgin e Holga che ci ricorda come anche la magia abbia delle regole.
La linea comica irrompe tra dialoghi impegnati e tematiche seriose, proprio come spesso capita tra i giocatori attorno al tavolo di gioco, creando un parallelo nella mente degli appassionati ma facendo anche in modo di “sdrammatizzarlo” (come spesso avviene nel cinema “made in USA”) per gli amanti del comedy-drama.
L’ambientazione che fa da contorno alla storia del film viene poi presentata senza costrizioni attraverso gli occhi dei protagonisti, ai quali non crea alcun stupore la visione di creature incredibili come gli orsigufo, i rugginofagi, le belve distorcenti, fino ad arrivare ai cubi gelatinosi e ai mimic (per scoprire cosa siano, vi invito caldamente a vedere questo film): questi avversari letali, infatti, sono parte di un mondo in cui non sono considerati meno pericolosi di lupi, orsi o squali.
Questa visione porta così gli spettatori alle primissime armi ad immedesimarsi in un mondo di gioco che non conoscono ma di cui possono facilmente immaginare una controparte.

Per gli amanti del mondo di Dungeons & Dragons non mancano invece numerosi riferimenti alle ambientazioni come Neverwinter, Baldur’s Gate e la Costa della Spada, oltre a organizzazioni come gli Arpisti (un circolo storico che professa il bene nel mondo di D&D) e a personaggi iconici come i potenti maghi Elmnister Aumar Mordenkainen e lo stesso Lord Neverember. Tutto su uno sfondo che arricchisce la visione di chi non conosce il gioco di ruolo ed emoziona con i continui riferimenti i fan del franchise.

Numerosi e disparati poi sono i temi trattati nello sviluppo della storia di questo film, temi che si delineano attraverso i retroscena (o background in “gdrrese”, N.d.A) dei vari protagonisti: la fiducia in se stessi che caratterizza lo stregone Simon, la bontà d’animo e cuore della possente ma al contempo tenera Holga, l’alienazione razziale subita e sofferta dai tiefling come Doric (personaggio che completa il “party” di protagonisti della storia) o il cammino del bene assoluto professato dal paladino Xenk, senza poi dimenticare il cammino tra sofferenza, onore e redenzione dello stesso Edgin.
I villain d’altra parte sono delineati, in perfetto stile D&D, sulla scia delle cospirazioni, dei piani segreti e dei sotterfugi animati dalla brama di potere, con il lestofante Forge Fitzwilliam (Hugh Grant) che ricalca il profilo del criminale opportunista e doppiogiochista devoto al solo interesse personale e al desiderio di accaparrarsi ad ogni costo ogni ricchezza possibile e la malvagia maga rossa di Thay Sofina (Daisy Head) che tenta di ricalcare gli antichi fasti del suo maestro per sottomettere alla non-morte l’intera popolazione di Neverwinter.


Un film da “20 Naturale”

Tirando le somme, in un periodo storico in cui il cinema e le serie tv producono opere fantasy in tutte le salse ottenendo risultati altalenanti, il ritorno di Dungeons & Dragons sul grande schermo avviene in una nuova veste che non fa sfigurare ma che regala un’alchimia di leggerezza e profondità per quanto riguarda il mondo del gioco di ruolo.
Una combinazione vincente che rende la pellicola del tutto godibile sia dalla nuova generazione di giocatori, figlia di una rinnovata nostalgia degli anni ’80, sia da chi invece ha sempre vissuto quelle emozioni sul tavolo da gioco, creando le avvincenti storie dei propri avventurieri con pregi e difetti.
Un prodotto che si apre e si chiude senza bisogno di un seguito, come una perfetta sessione “one shot” di questo leggendario gioco, in cui l’arco narrativo dei protagonisti si consuma attraverso le peripezie del presente e si lega a doppio filo con i valori del loro passato.

Fonte: Mitaukano / Pixabay

Informazioni sull'autore

Nato a Roma l'11 giugno del 1983, da sempre interessato all'intrattenimento, dopo aver completato il liceo scientifico si laurea in "Mediazione Linguistica e Comunicazione Internazionale" all'Università degli Studi Roma Tre.

Trascorre l'infanzia come fruitore di qualsiasi prodotto del mondo ludico: dal cinema al fumetto, dai libri ai videogiochi.
Attualmente lavora come Master di Gioco di Ruolo sia dal vivo che online presso Dragon Secret e Room Master presso la Runaway Escape Room di Roma.
Inoltre, è anche Game Designer e Storyteller per diverse società di videogiochi.

Lo scorso anno ha pubblicato il suo primo libro "Exodus - La Leggenda del Flagello", tratto dal gioco di ruolo "Exodus" da lui ideato nel 1994.

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