Cinema

Il concorso dei cortometraggi nella terza giornata della FESTA

Nel corso della terza giornata della quindicesima edizione dell’IRISH FILM FESTA, il pubblico presente alla Casa del Cinema ha potuto seguire lo svolgimento del concorso indetto dalla rassegna cinematografica per il miglior cortometraggio di quest’anno.
Durante il pomeriggio è stato possibile assistere alla proiezione dei
quindici cortometraggi in competizione, riuniti nelle tre categorie Live Action, Documentario e Animazione, con lavori “all Ireland” selezionati e provenienti da un bacino iniziale di quasi 200 pellicole candidate.
Quelli che seguiranno sono i pareri sui lavori che ci è stato possibile visionare nel corso della giornata.


I cortometraggi dell’IRISH FILM FESTA 15

Baby Steps (2004)
Primo cortometraggio della rassegna, diretto e interpretato da Hannah Mamalis, è un’opera che in soli nove minuti riesce del tutto a far divertire lo spettatore dinnanzi ai tentativi alquanto maldestri di Em, incinta di sette mesi, per entrare in contatto psichico con il bambino in grembo.
Giudizio: PROMOSSO

What Now? (2023)
Davy
(Jack Olohan) è un giovane uomo che assiste l’anziano padre Micheal (John Olohan) in seguito alla scomparsa della madre. Nel momento in cui una serie di anomalie iniziano a compromettere la sanità mentale del padre, una domanda insormontabile si pone dinanzi a lui: “E adesso?”.
Nonostante le premesse,
What Now? offre un racconto godibile e spensierato che riesce a bilanciare con sapienza momenti di ilarità e dramma.
Impeccabile, inoltre, la chimica tra i due attori protagonisti (padre e figlio anche nella vita reale).
Giudizio: PROMOSSO

Worry World (2023)
In un mondo in bianco e nero dove ogni singolo pensiero è visto come un pericolo, una giovane operaia (doppiata da Florence Adebambo) si ribella dando libero sfogo alla propria creatività.
Oltre al comparto tecnico pregevole, ciò che rende singolare questo lavoro d’animazione
è il suo messaggio di fondo: nel momento in cui le persone rinnegano l’immaginazione, uccidono la parte più umana di loro stesse.
Giudizio: PROMOSSO

Calf (2023)
Ambientato in una fattoria, Calf narra gli attimi successivi a un tragico incidente che ha sconvolto la vita di una famiglia apparentemente tranquilla.
Un dramma avvincente che in quindici minuti accompagna lo spettatore nella scoperta di una verità ancor più cruenta rispetto alla tragedia avvenuta.
Giudizio: PROMOSSO

Every Other Weekend (2023)
Un omaggio del regista e animatore James Naughton ai viaggi compiuti durante l’infanzia con il padre divorziato e la sorella nei territori occidentali dell’Irlanda.
Se da un lato il cortometraggio è tecnicamente apprezzabile (superlative le animazioni), dall’altro la pellicola risulta fortemente limitata sul fronte dei contenuti a causa del breve minutaggio.
Giudizio: SUFFICENTE

The Final Chapter (2023)
Il “lungo addio” del comico Kevin Gildea alla libreria da lui aperta nella città di Dun Laoghaire.
Senza perdersi d’animo, Gildea si confida con gli spettatori riguardo vari aneddoti della sua vita e la sua passione per la cultura, senza dimenticare i motivi per i quali i libri e le librerie rappresentano un luogo di ritrovo e di unione per una comunità.
Giudizio: PROMOSSO

Once A Beige Day (2023)
Un operaio assorto nel silenzio (Oisin McCool) e un agente immobiliare dalle incredibili dote canore (Colm Herron) sono i protagonisti di quest’opera che ha lasciato il segno sul pubblico dell’IRISH FILM FESTA 15. Due personaggi agli antipodi accomunati unicamente dal palcoscenico in cui si ritrovano: una casa in fase di ristrutturazione. Molto curato il comparto sonoro e la canzone “Bottles in the rain”, scritta e cantata dallo stesso Herron.
Giudizio: PROMOSSO

Wrecker (2023)
Irlanda, 1849: mentre le comunità irlandesi sono devastate da una carestia, una ragazzina (Cameron Barron) scopre che il padre (Sam Keeley) ha preso una decisione controversa per il bene della famiglia e tenterà di fermare il suo piano funesto.
Senza alcun dialogo, il film vede nella gestualità e negli sguardi degli attori coinvolti il pilastro ideale su cui poggiare una narrazione ricca di dramma e suspense che culmina in una resa dei conti “senza esclusione di primissimi piani”.
Giudizio: PROMOSSO

Teacups (2024)
Può un atto di gentilezza salvare una vita? Per quasi cinquant’anni l’australiano Don Richie (1926-2012) ha dedicato la vita alla ricerca della risposta a questa domanda impedendo a centinaia di persone di suicidarsi dalla scogliera di fronte alla sua casa…con una tazza di tè.
Il cortometraggio
Teacups è una rievocazione animata della vicenda vista con gli occhi dello stesso Richie (interpretato per l’occasione da Hugo Weaving.
Giudizio: PROMOSSO

Knockser (2023)
La storia di Donal Bligh, giocatore della squadra di calcio amputati Bohemian FC, raccontata in questo corto di quasi dieci minuti in cui vengono ripercorse tutte le tappe cruciali del suo percorso umano prima ancora che sportivo: dal consumo di droga in età giovanile alla sua consacrazione nel calcio. Per gli amanti dello sport, Knockser è assolutamente consigliato.
Giudizio: PROMOSSO

Cantata (2023)
Darren (Fionn Foley) ha bisogno d’aiuto: le sue paure e ansie si manifestano in una maniera alquanto insolita, motivo per il quale decide di consultare un terapista.
La cura al suo problema sarà un viaggio introspettivo dai tratti surreali in cui la componente psicodrammatica entrerà in sintonia con un ampio assortimento di generi e di canzoni.
In poche parole, il divertimento è assicurato.
Giudizio: PROMOSSO

Ruff Patch (2023)
Un corto d’animazione dall’elevato impegno artistico in cui il protagonista è un levriero adottato che cerca di andare d’accordo con il suo nuovo proprietario Alex, un tossicodipendente tormentato dalle sue stesse frustrazioni che si manifestano come dei piccoli abomini.
Nel momento decisivo, l’animale sarà costretto a fare una scelta: se restare bloccato nei traumi passati o se difendere con le unghie e con i denti il proprio futuro.
Giudizio: PROMOSSO

Simon (2022)
Dopo aver conquistato l’apprezzamento del pubblico all’IRISH FILM FESTA di due anni fa con la sua interpretazione in Redemption of a Rogue (QUI la recensione), l’attore Aaron Monaghan torna sugli schermi della Casa del Cinema con Simon, cortometraggio che ne riconferma le brillanti doti attoriali.
La trama?
Una questione di vita o di morte…in tutti i sensi.
Giudizio: PROMOSSO

Cumha (2024)
La premessa? Un documentario sperimentale che indaga i legami tra linguaggio, territorio e identità.
Il risultato? Un lavoro privo di mordente che si può riassumere così: se ci riallacciassimo con la nostra terra e le nostre tradizioni d’origine, saremmo destinati a rimanere incompleti spiritualmente in eterno.
Giudizio: BOCCIATO

You, I Know (2023)
Un uomo desidera cambiare vita e una donna vuole rimanere aggrappata alla propria.
Due visioni opposte in un film cupo e crudo che mira a denunciare la condizioni di povertà e disagio sociale in cui versano i più fragili (in particolare disoccupati e tossicodipendenti) anche nell’Irlanda odierna.
Giudizio: PROMOSSO

Informazioni sull'autore

Nato a Roma nel 2005, è uno studente che frequenta il liceo classico tradizionale.
Noto tra gli amici semplicemente come “Ruggo”, all’età di sedici anni viene attirato dalla realtà del giornalismo e inizia a pubblicare articoli che interessano il settore dell’intrattenimento.

La sua passione per la recitazione e il doppiaggio lo spinge a iscriversi per un provino all’Accademia del Doppiaggio, dove viene selezionato tra i candidati più idonei alla partecipazione di un corso pluriennale.
Il suo sogno nel cassetto? Diventare un doppiatore professionista.

Avido lettore dei fumetti della Marvel e accanito divoratore di serie televisive, nutre un grande amore per il cinema e verso la Settima Arte non esistono confini di alcun tipo: si va dal cinema d’autore e quello indipendente fino ai prodotti più mainstream.

Tra le altre sue passioni, inoltre, adora i videogiochi e il potersi cimentare nei giochi da tavolo e in quelli di ruolo, oltre all’astronomia e – da ultima – la passione per la buona tavola.
Quest’ultima è stata alimentata nel corso degli anni grazie all’approccio alle culture culinarie di diversi paesi (dalla Spagna alla Grecia, passando per la cucina asiatica e quella dell’America Latina, senza dimenticare le prelibatezze regionali del nostro Paese).

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