Cinema

Omaggio a Cillian Murphy in chiusura dell’IRISH FILM FESTA 15

Dopo tre giornate di grande cinema, eventi e incontri di spessore avvenuti alla Casa del Cinema in Villa Borghese, si arriva all’ultimo atto della quindicesima edizione dell’IRISH FILM FESTA. Un’edizione, quest’ultima, organizzata nell’anno in cui i premi Oscar hanno incoronato il talento cristallino dell’attore irlandese Cillian Murphy, primo attore nella storia dell’”Isola di Smeraldo” a ottenere la statuetta come miglior attore protagonista, grazie alla sua strepitosa interpretazione nel film Oppenheimer di Christopher Nolan.

Per questo, gli organizzatori della manifestazione hanno voluto inserire un omaggio all’attore interprete di grandi pellicole quali – solo per menzionarne alcune – “28 Giorni Dopo”, “Il Vento Che Accarezza L’Erba” e “Sunshine” fino ad arrivare ai più recente successi della serie televisiva “Peaky Blinders” e allo stesso Oppenheimer.
La scelta della Direttrice Artistica della FESTA, Susanna Pellis si è orientata in uno dei cult del grande regista
Neil Jordan: il film “Breakfast On Pluto” del 2005.


Spazio all’ultimo “Irish Classic” con il cult di Neil Jordan “Breakfast On Pluto”

Quando questo film uscì nelle sale, cominciava ad emergere con forza il grande talento attoriale dell’allora ventinovenne Cillian Murphy.
L’attore era già balzato all’onore delle cronache di settore per il geniale horror di
Danny Boyle “28 Giorni Dopo” (2002), grazie al quale aveva catturato l’attenzione delle produzioni hollywoodiane (“La Ragazza con l’Orecchino di Perla”, “Ritorno a Cold Mountain”) e – in seguito – aveva incontrato per la prima volta colui che lo avrebbe portato alla vittoria degli Oscar, ovvero Christopher Nolan che lo scritturò per il suo “Batman Begins” (2005).

Breakfast On Pluto, di Neil Jordan (Irlanda, Regno Unito, 2005)
Fonte immagine: Breakfast On Pluto/Facebook

Proprio in questo contesto nel 2005 si incrociano le strade tra il giovane attore e il celebre regista Neil Jordan, maestro indiscusso della Settima Arte (e apprezzato in più occasioni dal pubblico dell’IRISH FILM FESTA).
Il regista, che da anni stava lavorando sull’adattamento dell’omonimo romanzo dello scrittore
Patrick McCabe (presente in un cameo nella pellicola), scrittura Cillian Murphy per il ruolo della protagonista del film (la transessuale Patricia “Kitten” Braden) soltanto dopo un lungo “corteggiamento” dello stesso attore, che si volle immergere appieno nel personaggio trascorrendo varie settimane a fianco di un travestito per comprendere meglio il mondo e assumere i comportamenti e modi.
Il risultato finale di questa trasformazione artistica lo portò a ottenere
una candidatura ai Golden Globes di quell’anno, oltre a vincere il premio di Miglior Attore agli IFTA Awards del 2007.

La pellicola ci porta tra l’Irlanda di confine dei Troubles e la Londra non più “Swinging” degli anni Settanta, raccontandoci in due ore la storia di Patrick/Patricia e del suo percorso di auto-accettazione (da giovane effemminato a fiera transessuale) e di ricerca degli affetti perduti della madre Elly (Eva Birthistle) e del padre Liam, il parroco del paesino irlandese da cui proveniva interpretato da Liam Neeson.
Nel mezzo,
lo scontro settario tra irlandesi e inglesi, ma anche le funamboliche peripezie di Kitten in una società in profondo cambiamento che si intrecciano con le storie dei suoi tre amici: un ragazzo con la sindrome di Down, una ragazza afro-irlandese e un simpatizzante in seguito volontario dell’IRA.

Riscoperto come cult dall’opinione pubblica solo a distanza di anni dall’uscita, il film propone una tematica d’impatto già trattata da Neil Jordan in un film all’epoca assai discusso all’epoca quale The Crying Game (1992, dove notiamo la presenza di Stephen Rea): la transessualità, che – come allora – si inserisce nello sfondo della lotta delle formazioni paramilitari repubblicane e la guerra contro gli inglesi. Diversamente da quanto avvenuto nel film del 1992 però, il soggetto drammatico della pellicola ha connotati decisamente meno violenti, seppur comunque presenti.
L’interpretazione di Cillian Murphy – in un cast di grandi stelle del cinema (oltre ai già citati Liam Neeson e Stephen Rea c’è anche
Brendan Gleeson) e talenti allora emergenti come quello di Ruth Negga, senza dimenticare il cameo d’autore di Bryan Ferry – ritrova personalmente alcune similitudini con la performance di Jaye Davidson nel ruolo di Dil in The Crying Game, mantenendo però una propria originalità.

Nel complesso, trovo sia sempre un piacere poter vedere e rivedere i lavori di Neil Jordan, anche a distanza di molti anni.

Informazioni sull'autore

Nato a Roma nel 1992, è uno studente laureando nel corso di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali presso l'Università "La Sapienza" di Roma.

Le passioni per la scrittura e per il mondo del giornalismo lo seguono da quando era ragazzo, confluendo in vari progetti nei quali ha accumulato esperienze e conoscenze: dagli anni dei giornali liceali fino all'inizio degli studi universitari, con il coinvolgimento attivo in una web-radio amatoriale in cui in due anni provvede a creare palinsesti, programmi e contenuti radiofonici dedicati alla musica, ma soprattutto alla promozione della musica emergente nella scena underground romana.

Dopo la laurea triennale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali conseguita nel 2015, nel 2017 torna a scrivere in un progetto editoriale nazionale che lo vede ancora oggi coinvolto. Infine, dopo un'ulteriore esperienza triennale in un progetto associativo nel quale ha avuto modo di organizzare da remoto numerosi eventi e conferenze dedicate all'approfondimento del mondo della geopolitica, contribuisce alla fondazione del progetto portato avanti da ReAct360.

Travolto da mille passioni e interessi, cerca ogni giorno di mantenere fede alla ricerca e al lavoro costante verso la conoscenza in tutto quello che lo circonda, non accontentandosi di una sola faccia della medaglia e dedicandosi a osservare il quotidiano con senso critico, in modo da poter formare una propria opinione.

Amante dell'Irlanda, della buona musica e della Storia, trova maggiore ispirazione nella scrittura durante le ore notturne, con un album musicale di sottofondo.

Per ReAct360 si occupa della scrittura di articoli, ma anche della revisione di bozze e comunicati stampa, oltre alla gestione del sito e al suo continuo ampliamento.

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