Una serata dedicata al cinema italiano indipendente quella trascorsa ieri al Multisala Lux di Roma, dove si è tenuta la premiere dell’ultimo film del regista Gianni Leacche, “Colpevole” .
L’evento ha visto una nutrita partecipazione di pubblico, che ha potuto seguire con curiosità e interesse l’ultimo lavoro del regista – in attesa dell’uscita nelle sale di “A mamma non piace” – presente in sala assieme a una rappresentanza del cast di attori e attrici che hanno lavorato nella pellicola e ai produttori della Welcome Film.
Si può parlare di una piacevole scoperta per quanto riguarda il nostro panorama cinematografico: “Colpevole” è infatti un lungometraggio con buoni spunti e – soprattutto per chi scrive – una storia interessante che si sfila da soggetti fin troppo ricorrenti di questi ultimi tempi nella nostra cinematografia. Un ritorno per il grande schermo dei film “polizieschi d’azione” che mancavano da molto, troppo tempo.
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La trama del film
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Ambientato tra le affascinanti coste e spiagge della Sardegna, il film parte con una serie di flashback che ruotano attorno a una donna ricoverata in ospedale in seguito a un tragico incidente che l’ha ridotta in coma profondo.
Il risveglio della protagonista, interpretata da Monica Carpanese, e la sua successiva riabilitazione guidano lo spettatore nello sviluppo narrativo della storia e lo portano ai fatti avvenuti due anni dopo l’uscita dal coma, quando la donna si reca presso il commissariato locale di polizia e sequestra tre persone: l’ispettore capo Carmine Lamberti (Pietro Rebora), l’ispettore Antonio Tardio (Federico Tocci) e – in seguito a uno scambio di ostaggi con una giovane barista – l’ex comandante James “Jimmy” Zambelli (Gianni Rosato).
Nelle trattative serrate con il commissario Elisa Frangipane (Benedicta Boccoli) si scopre il nome della donna, armata di esplosivi fatti indossare dagli ostaggi: Isabella Antinori, madre di Danilo Antinori, vittima innocente di un caso di malagiustizia e corruzione che lo hanno portato al suicidio.
La volontà di avere “giustizia o vendetta” in nome del figlio porteranno a sviluppi palpitanti con il crescendo di pàthos e tensione narrativa.
Thriller, azione e “revenge movie” – La combinazione azzeccata in “Colpevole”
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Centodieci minuti decisamente godibili quelli che caratterizzano la durata del film di Gianni Leacche, grazie anche alla sua sceneggiatura, realizzata dalla stessa Monica Carpanese sulla base del romanzo “Colpevole – La mia morte è la tua” scritto nel 2021 da Gabriella Grieco e vincitore della seconda edizione del concorso “Una storia per il cinema”.
Il film, frutto di un lavoro di due anni tra riprese e produzione, riesce nel complesso a coinvolgere lo spettatore all’interno di un racconto dai ritmi quasi sempre concitati e intensi, capace di mantenere alta la tensione in chi lo osserva durante le sue scene più significative.
Il merito è da attribuire anche dell’interpretazione più che positiva della Carpanese, il cui ruolo è stato portato avanti con molto impegno e determinazione, elementi che sono stati percepiti dal pubblico presente in sala. Nei panni di Isabella, una madre travolta dal dolore e senza più nulla da perdere, l’attrice ha offerto una performance davvero convincente e capace di “bucare lo schermo” per tutta la durata della proiezione.
Molto positive anche le prove offerte da Gianni Rosato e Federico Tocci, nei panni dei due personaggi dell’ex comandante Zambelli e dell’ispettore Tardio, due figure “agli antipodi” soltanto in apparenza all’interno delle forze di Polizia descritte nel racconto della Grieco.
I “tardivi” dilemmi morali di Zambelli fanno da contraltare alla figura corrotta di Tardio, oggetto dell’accurata e meticolosa vendetta pianificata dalla protagonista del film.
Al netto di alcune imperfezioni presenti nella pellicola (alquanto discutibile il ridoppiaggio fuori sincro riscontrato in alcune scene della pellicola e alcuni passaggi “eccessivamente dilatati” nella narrazione), il risultato finale mi ha convinto, ma soprattutto ha riscontrato il grande apprezzamento da parte degli spettatori presenti, che hanno omaggiato Leacche e la rappresentanza del cast con un lungo applauso.
Un segnale e una dimostrazione che il nostro cinema, quando vuole, è in grado di offrire lavori variegati e di notevole qualità anche in generi cinematografici meno esplorati.