Cultura, Eventi

Un ritratto inedito di Piero Gobetti nella biografia di Gianluca Scroccu

Si presenta come un importante contributo letterario che dopo decenni porta alla luce, in modo del tutto inedito, una tra le più importanti figure intellettuali italiane del secolo scorso, un uomo che sfidò l’autorità del regime di Benito Mussolini e per questo pagò il prezzo più alto: quello della propria vita.

“Piero Gobetti nella storia d’Italia – Una biografia politica e culturale” di Gianluca Scroccu (Le Monnier, 2022)
Si ringrazia l’intervistato p.g.c.

La figura del giornalista, scrittore e editore torinese Piero Gobetti è il punto nevralgico della biografia “Piero Gobetti nella storia d’Italia, libro scritto e curato dal professor Gianluca Scroccu (Università degli Studi di Cagliari) e pubblicato lo scorso anno da Le Monnier che ripercorre la vita di Gobetti nel periodo di tumulto legato al Ventennio fascista in Italia.
Nelle scorse settimane, l’opera del professor Scroccu ha visto l’inizio di un ciclo di eventi e conferenze legate alla sua pubblicazione, come avvenuto a Marzo alla Casa della Memoria e della Storia di Roma che ha ospitato il docente di Storia Contemporanea dell’ateneo cagliaritano in un evento dalla grande partecipazione di pubblico organizzato dalla FIAP (Federazione Nazionale Associazioni Partigiane) e dal Gruppo Storia dell’ “Associazione Culturale Amore e Psiche”.
Non sarà tuttavia l’ultima occasione per poter incontrare l’autore del libro: è infatti previsto un nuovo appuntamento per il prossimo 4 Maggio a Cagliari, a partire
dalle ore 17:00, presso la Sala Conferenze della Fondazione di Sardegna (Via San Salvatore Horta 2) dove parteciperanno importanti relatori del mondo accademico.

A distanza di qualche mese dall’incontro avuto durante la presentazione della mostra “Arte Liberata 1937-1947 – Capolavori salvati dalla guerra” alle Scuderie del Qurinale, abbiamo nuovamente avuto occasione di dialogare con il professor Scroccu in merito al suo libro e alla figura di Gobetti.


Le “mille sfumature” di Piero Gobetti – “A tu per tu” con il professor Gianluca Scroccu

Professor Scroccu, la ringrazio per la sua disponibilità. Comincerei chiedendole se potrebbe fornire ai nostri lettori un identikit della figura di Piero Gobetti.

Piero Gobetti e la moglie Ada Prospero Marchesini
Fonte: Wikimedia Commons (opera di pubblico dominio)

Nato a Torino nel 1901, Piero Gobetti fu un giovane giornalista e politico antifascista, nonché uno dei protagonisti del primo dopoguerra. Nel corso della sua carriera, fondò ben tre riviste: “Energie Nove” (1918-1920), “La Rivoluzione Liberale” (1920-1922) e “Il Baretti” (1924-1928).
Stiamo parlando di un personaggio che ha rivestito un ruolo centrale nel clima intellettuale del tempo, in quanto riteneva che il precedente modello politico su base liberale di Giovanni Giolitti fosse ormai obsoleto.
Attraverso la propria casa editrice, la Piero Gobetti Editore (1922-1926), il ragazzo supervisionò la pubblicazione di numerose opere letterarie, tra cui la raccolta poetica “Ossi di Seppia” di Eugenio Montale.
Nell’ottobre del 1922, iniziò ad opporsi fermamente al regime dittatoriale fascista affermandosi, in un primo momento, come uno tra i più importanti avversari politici di Benito Mussolini: una battaglia che culminò però in una bruciante sconfitta, con la conseguente fuga da parte dello stesso Gobetti in Francia dove morì tra il 15 e il 16 febbraio del 1926.

Quanto è stato rilevante il contributo di Gobetti nella lotta contro la dittatura fascista?

Gobetti ha acquisito una certa importanza tra le fila degli oppositori del regime, rifiutando di sottomettersi ad esso e rivendicando la validità di principi come la libertà di pensiero.
La storia insegna che il leader di un regime totalitario, come nel caso di Mussolini, non può tollerare alcun tipo di critica sul piano ideologico e Gobetti rappresentava la figura critica per antonomasia.

Come è nata l’idea di scrivere un libro totalmente incentrato sulla sua figura?

Il desiderio di scrivere un libro su Gobetti è nato dal fatto che non esisteva una sua biografia.
Ho concepito l’idea durante gli studi, spinto dalla curiosità che nutrivo nei confronti di questo personaggio che mi aveva sempre affascinato, a tal punto da paragonarne l’importanza a quella di altri giovani astri di riferimento in campi come la musica e la letteratura.
Nell’apprendere che la sua tomba si trovasse accanto a quella del chitarrista Jim Morrison, all’interno del cimitero parigino di Père-Lachaise, è scaturita in me la volontà di informarmi ulteriormente sulla sua vita.
Da qui l’esigenza di elaborare un racconto completo, sintetico e semplice per far conoscere ai lettori tutte le sfumature della sua personalità.

Quali sono state le fonti d’informazione per il volume?

Le fonti principali sono state gli articoli delle sue riviste, reperibili in formato digitale, una raccolta di lettere da lui firmate e indirizzate alla moglie Ada Prospero e ai collaboratori, alcuni scritti raccolti da archivi quali l’Archivio Centrale dello Stato di Roma e, infine, tutte le sue opere letterarie.

Ritiene che Gobetti potrebbe essere una figura d’ispirazione per quei giovani che oggi si approcciano con sguardo critico nei confronti del nostro sistema politico?

Ritengo doveroso sottolineare come la differenza fondamentale tra i due contesti risieda nel fatto che la generazione di Gobetti aveva da poco superato la crisi della Prima Guerra Mondiale.
In quel periodo il mondo era devastato, la vita delle persone era cambiata e la violenza era diventata lelemento cardine della società non limitandosi a essere solo un ricordo appartenente al periodo in trincea.
Noi, invece, viviamo in un periodo di crisi per un duplice motivo: da una parte la condizione precaria della politica nostrana a livello internazionale e le difficoltà dei giovani di rispecchiarsi in nuove figure di riferimento dallaltra.
Nelle sue contestazioni, Gobetti si era rapportato a importanti figure del tempo come ad esempio Benedetto Croce o lo stesso Giovanni Giolitti, sfruttando la stampa come mezzo di comunicazione.
Nel momento in cui questultima riveste però unimportanza minore nel contesto politico e sociale, occorre che i giovani si rivolgano ad altri strumenti per diffondere le proprie riflessioni sulle sfide attuali e sulle problematiche della società, la Rete e i social media tra tutti.

La presentazione del libro “Piero Gobetti nella storia d’Italia”. Presenti l’autore Gianluca Scroccu, il presidente della FIAP Luca Aniasi, la coordinatrice del Gruppo Storia dell’ “Associazione Culturale Amore e Psiche” Sonia Marzetti e il professore Andrea Ricciardi (fotografia di Ruggero Carlo Giannini)

Informazioni sull'autore

Nato a Roma nel 2005, è uno studente che frequenta il liceo classico tradizionale.
Noto tra gli amici semplicemente come “Ruggo”, all’età di sedici anni viene attirato dalla realtà del giornalismo e inizia a pubblicare articoli che interessano il settore dell’intrattenimento.

La sua passione per la recitazione e il doppiaggio lo spinge a iscriversi per un provino all’Accademia del Doppiaggio, dove viene selezionato tra i candidati più idonei alla partecipazione di un corso pluriennale.
Il suo sogno nel cassetto? Diventare un doppiatore professionista.

Avido lettore dei fumetti della Marvel e accanito divoratore di serie televisive, nutre un grande amore per il cinema e verso la Settima Arte non esistono confini di alcun tipo: si va dal cinema d’autore e quello indipendente fino ai prodotti più mainstream.

Tra le altre sue passioni, inoltre, adora i videogiochi e il potersi cimentare nei giochi da tavolo e in quelli di ruolo, oltre all’astronomia e – da ultima – la passione per la buona tavola.
Quest’ultima è stata alimentata nel corso degli anni grazie all’approccio alle culture culinarie di diversi paesi (dalla Spagna alla Grecia, passando per la cucina asiatica e quella dell’America Latina, senza dimenticare le prelibatezze regionali del nostro Paese).

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